Project Description

Gimbe

Milano, Giugno 2016

Oltre 80 persone hanno partecipato all’incontro organizzato dal Network JCI il 22 gennaio presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per confrontarsi sul Programma Nazionale Esiti.

L’incontro si proponeva di comprendere non solo come il PNE viene accolto all’interno delle strutture sanitarie, ma anche come questo possa costituire un reale strumento per il miglioramento della qualità a sostegno della sicurezza del paziente.

Dopo i saluti iniziale del Direttore Sanitario, Patrizia Monti, la giornata è stata aperta da Cristiano Marchetti, che ha presentato i risultati di una ricerca in cui erano posti a confronto gli outcome PNE tra strutture accreditate JCI e non, con l’intento di fornire spunti per una riflessione su come lavorare per la qualità e la sicurezza delle cure possa portare ad outcome migliori.

Una presentazione approfondita del PNE, facendo cogliere anche quanto lo strumento sia oggi utilizzato, è stata fornita da Marina Davoli  che ha presentato alcuni dati significativi emersi dalla rilevazione 2015, fornendo molteplici chiavi di lettura per una analisi critica  e prospettiva.

La giornata è proseguita con una serie di esperienze illustrate dai professionisti di strutture aderenti al Network JCI. Ad avviare il ciclo di testimonianze è stato Marco Albini (Istituto Clinico Humanitas di Rozzano), il quale ha mostrato come i dati che emergono dal PNE sono utilizzati nella propria organizzazione e proponendo eventuali sviluppi per il PNE riconoscendovi un potenziale informativo utile per supportare i propri processi per il miglioramento; quindi il progetto sull’utilizzo degli indicatori di esito/processo in ambito pediatrico del Gruppo di Lavoro ESITI dell’AOPI (Associazione degli Ospedali Pediatrici Italiani) è stato presentato da Raffaele Spiazzi (Ospedale dei Bambini di Brescia) e Massimiliano Raponi (Ospedale Pediatrico Bambin Gesù); il sistema di monitoraggio della qualità aziendale all’interno dell’AOU di Udine è stata oggetto della presentazione di Rosanna Quattrin; l’esperienza dell’ottenimento del miglioramento della propria performance grazie ad una riorganizzazione del processo di presa in carico e cura del paziente sulla frattura di femore è stata esposta da Paolo Pirchio e Fabio Massaro (Ospedale Santa Chiara di Trento).

Una riflessione su come il PNE sia uno strumento per le direzioni aziendali è stata guidata da Carlo Signorelli che, interrompendo la prima serie di testimonianze, ha fornito molteplici spunti e potenzialità dell’utilizzo dei dati nei processi decisionali delle direzioni strategiche e dei decisori sanitari.

Il pomeriggio è proseguito con ulteriori testimonianze, a partire da Walter Gomarasca (Fondazione Poliambulanza Brescia) che ha descritto il sistema di gestione degli indicatori all’interno della propria struttura evidenziandone alcune caratteristiche core, quali l’importanza di una cultura per la sicurezza e la qualità condivisa e diffusa sia a livello apicale sia tra i professionisti, la lettura critica dei dati forniti dagli indicatori per trarne informazioni utili per l’organizzazione e l’importanza della tempestività dei dati; Vincenzo Asprinio (Residenza Valle dei Laghi di Cavedine, Trento) ha presentato un importante progetto di miglioramento a risonanza regionale nell’ambito della gestione degli indicatori in un contesto di lungodegenza; infine, a concludere le testimonianze è stata Anna Roli (INT) la quale ha illustrato l’utilizzo dei dati del PNE all’interno della propria organizzazione come parte di un sistema integrato di analisi e monitoraggio.

Al termine di una giornata proficua di esperienze e di spunti, la consapevolezza che la gestione integrata dei dati provenienti da diverse fonti, interne ed esterne, deve essere sistematizzata e guidata per poter tradurre la quantità di dati a disposizione in informazioni finalizzate ad intraprendere le più opportune strategie per il miglioramento della qualità delle cure a supporto della sicurezza dei pazienti.